In questo articolo parlerò dei DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO (D.S.A.) raccontando la MIA STORIA…❤️. La mia storia, in questo articolo, va dalla scuola elementare alle medie, il che significa che condividerò alcuni episodi e pensieri con voi. In futuro riprenderò altri episodi di questo periodo e scriverò del liceo. Prima di tutto, sai che cos’è un disturbo specifico dell’apprendimento (DSA)? Ancora una volta, non sono un medico, uno specialista, MA una paziente, quindi se non capisci… chiedi a qualcuno che conosce l’argomento (ad esempio uno specialista del settore) o fai una ricerca da solo! :)
DSA: disturbi neuro evolutivi
Quindi, i disturbi specifici dell’apprendimento sono disturbi neuro evolutivi caratterizzati da difficoltà persistenti nell’acquisizione e nell’utilizzo di abilità scolastiche come lettura (DISLESSIA), scrittura (DISGRAFIA), matematica (DISCALCULIA). Si tratta di avere difficoltà in una o più aree scolastiche (ad esempio). Quindi, i principali disturbi specifici dell’apprendimento sono DISLESSIA, DISGRAFIA e DISCALCULIA.
Io ho la DISCALCULIA e DIFFICOLTÀ DI COMPRENSIONE DEL TESTO (DSA). La comprensione e l’interpretazione dei testi è anch’essa un disturbo dell’apprendimento.
Inizierò col dirvi che: HO LOTTATO IN TUTTI I MIEI ANNI SCOLASTICI, TUTTI. (“Vi riconoscete anche voi in quello che ho appena detto? Molto o un po’…?”) ❤️❤️.
Già a sei anni avevo paura della scuola, dell’ambiente, non mi sentivo a mio agio con i compagni di classe, gli insegnanti (soprattutto con qualche insegnante).
Un altro articolo (come ho già accennato in alcuni dei miei ultimi articoli) parlerà di: CHIEDERE AIUTO NON È MAI SEGNO DI FALLIMENTO).
(L’ANSIA SOCIALE sarà un altro TEMA IMPORTANTE da trattare).
Oltre a questo (non sentirmi a mio agio a scuola…), ho notato di avere difficoltà a comprendere i testi, soprattutto quelli di matematica. A sei anni risolvere problemi di matematica era già una battaglia per me.
Una logopedista è venuta a casa mia per circa un anno e mezzo (6-7 anni), una volta a settimana per farmi fare esercizi scolastici extra. Ho lottato, è cresciuta anche la mia sofferenza interiore perché non mi sentivo all’altezza e l’insegnante a volte, o più che a volte, non era così paziente quando sbagliavo e la mia personalità altamente sensibile non ha migliorato le cose.
Le sono grata per il suo aiuto… MA dentro mi sentivo infelice.
E’ importante ricordarsi che siamo tutti così diversi con personalità, potenzialità e difficoltà diverse..” E non paragonarti agli altri! È qualcosa con cui sto ancora lottando davvero (anche se ora va meglio…) soprattutto in passato. Sto imparando che ESSERE UNICI È FANTASTICO :) !”
Le insegnanti delle elementari pensarono che a otto anni fosse saggio fare alcuni test in una neuropsichiatria per vedere se avessi problemi…, e sì, mi è stata diagnosticata una difficoltà di comprensione del testo e una lieve difficoltà con i numeri, la matematica. Le persone che hanno fatto i test allora hanno commesso anche loro degli errori perché IO HO AVUTO DISCALCULIA (DSA) FIN DALL’INIZIO. Dividere, moltiplicare… è stato ed è ancora un vero problema per me.
“A scuola mi vergognavo molto, soprattutto quando non capivo subito un compito, come gli altri. Spesso dovevo sedermi vicino a un insegnante (purtroppo non tra i più gentili o pazienti) o andare alla lavagna, cosa che mi imbarazzava e agitava ancora di più. Dovevo sforzarmi a non piangere, anche se poi piangevo soprattutto a casa, dove nessuno poteva giudicarmi, spesso piangevo tantissimo.”
“Spesso mi vergognavo molto a scuola perché tanti compagni avevano già finito i compiti assegnati dal professore, mentre io ero troppo timida e avevo paura di chiedere aiuto. Finivo per piangere davanti a tutti, e nessuno (o quasi nessuno) veniva ad aiutarmi.”
“Piangevo spesso quando gli insegnanti mi dicevano che non avevo fatto correttamente gli esercizi. Davo sempre il massimo per stare al passo con i miei compagni di classe… Mi sentivo inadeguata e fuori posto.”
Alla fine delle elementari, quando vedevo la mia pagella mi sentivo un fallimento vedendo tanti voti bassi. Sono grata che l’INGLESE SIA SEMPRE STATO IL MIO PUNTO DI FORZA, quindi non tutti i voti erano negativi, MA LA SCUOLA È STATA ANCHE UN GRANDE FATTORE DELLA MIA BASSA AUTOSTIMA.
Crescendo, alle medie, ho iniziato a essere più severa con me stessa. Volevo essere allo stesso livello dei miei compagni (tranne che in inglese…per fortuna!) anche se molte volte è stato davvero difficile.
La mia autostima continuava a diminuire nel tempo.
“Mi ammazzavo” a studiare, rimanevo ore sui libri dopo la scuola per poi ricevere molte volte dei sei,sette che va benissimo ma io non mi sentivo mai all’altezza…Un giorno ho riavuto un compito di scienze dove avevo preso nove e la professoressa mi disse: “Bravissima Sofia, VEDI CHE SE TU TI IMPEGNI, I RISULTATI ARRIVANO!” In quel momento ero molto orgogliosa di me..ma poi dopo, anche ora ripensandoci QUELLE PAROLE MI HANNO FATTO DAVVERO DEL MALE, perchè la professoressa NON HA VISTO A QUANTO PARE TUTTI GLI SFORZI CHE HO FATTO per altre verifiche. Se uno fa molta fatica in una materia, per esempio, ricevere sette è fantastico e se ricevi di meno, come un sei VA BENISSIMO LO STESSO! Questo è cosa la mia psicologa (che mi ha seguita alle superiori) mi ha cercato di dirmi tante di quelle volte.
I MIEI PENSIERI ADESSO RIGUARDO AGLI INSEGNANTI/PROFESSORI…: Credo che gli insegnanti, in generale, non tutti ovviamente, dovrebbero imparare fin dall’inizio della loro carriera a essere comprensivi o più comprensivi nei confronti di un bambino con disturbi dell’apprendimento e ad aiutarlo il meglio che possono. Incoraggiare l’alunno dicendogli: “buon lavoro, ben fatto!”
Ripensandoci, posso davvero dire che sono stata molto fortunata ad avere altre persone che mi aiutavano a prepararmi per i compiti in classe e per i test, MA NON TUTTI HANNO QUESTA FORTUNA.
Soprattutto alle medie, per esempio in matematica, ricevevo sempre gli stessi test degli altri e, nonostante il grande supporto che ricevevo fuori dalla scuola, finivo quasi sempre per prendere un brutto voto. Gli insegnanti non erano molto soddisfatti di me e, anche se i miei genitori… mi sostenevano, alla fine mi sentivo scoraggiata, inadeguata e MOLTO INFELICE.
I miei pensieri profondi su DSA:
Quello che ho visto chiaramente durante i miei anni di scuola è che molti insegnanti e professori non mi capivano, dicevano a mia mamma che Sofia sta andando bene, la capiamo, quando in realtà, molte volte, era il (completo) contrario. Esempio: come ho già detto, il professore di matematica che mi dava esattamente gli stessi test degli altri.
AVER DISTURBI DELL’APPRENDIMENTO DSA È STATA ANCHE LA CAUSA DELLA MIA LUNGA BATTAGLIA CONTRO LA DEPRESSIONE (ancora oggi lotto (con la depressione) anche se non sono più a scuola, ovviamente ci sono anche altri fattori in gioco…). Non posso contare quante volte sono diventata ansiosa, poi sono scoppiata in lacrime e lentamente nel tempo il mio umore è peggiorato molto. Continuerò a parlarne… nei miei prossimi articoli!
Se anche tu lotti e senti che insegnanti, professori o altri non ti capiscono, cerca aiuto!
NON IMPORTA IN QUALE SITUAZIONE TI TROVI, RICORDA CHE SEI DEGNO/A, DEGNO/A DI AMORE, DI SOSTEGNO, DI FELICITÀ…
Con tanto affetto,
Sofia Lena
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