Dicono che l’arte si trovi ovunque e immagino che Chiarella si sia ispirata a questo concetto.
Con Symposiun l’eccellenza della natura si incontra con quella dell’uomo. Infatti acqua Chiarella ha commissionato a Fabrizio Musa il disegno dell’etichetta della nuova bottiglia in limited edition.
Immersi nella splendida cornice del lago di Como, abbiamo potuto scoprire Symposiun e vedere in anteprima la nuova etichetta delle bottiglie di acqua naturale e frizzante Chiarella.
Nasce, sgorga ed è imbottigliata nel cuore delle montagne del Lago di Como.
Ma l’acqua Chiarella è nota anche perché rappresenta, sostiene e diffonde sia in Italia che nel mondo manifestazioni molto interessanti. Questo progetto dimostra ancora di più il loro impegno. Basta conoscere Andrea Renzo Vaccani, Amministratore e Direttore Commerciale di Acque Minerali Val Menaggio, per percepire come lui e il suo team ami fare ogni cosa nel migliore dei modi. Vale a dire con amore, passione e professionalità.
Symposiun: si inizia con il grande artista Fabrizio Musa
Andrea ci racconta che la parola greca Sympòsion significa “bere insieme”. Inoltre rappresenta il luogo del banchettare, nella cultura classica, in cui protagonista insieme a cibi e bevande sono le Arti. Da ciò nasce l’idea del progetto Acqua Chiarella Sympòsion. Dove saranno invitati artisti a confrontarsi sul tema dell’Eccellenza della Natura e dell’Uomo. Il primo è Fabrizio Musa che alla domanda “cosa ha pensato quando le hanno proposto questo progetto, mi ha risposto con la luce negli occhi “Appena ho sentito Chiarella, mi è venuta in mente all’acqua della mia infanzia”. Ci ha anche confessato che, sulla tavola di sua nonna, non mancava mai.
Un’etichetta davvero speciale, creata da Fabrizio Musa
Fabrizio Musa, artista contemporaneo internazionale, ha trascorso la sua infanzia sul Lago di Como. Negli ultimi anni però vive e lavora tra Como e New York. Noto per la sua tecnica in cui esplora il linguaggio della natura, dell’architettura, della vita partendo da una immagine. La priva da tutto ciò che è superfluo. Nella prima edizione di Sympòsion, l’artista ha voluto esplorare il linguaggio dell’acqua attraverso un duplice legame. Prima quello personale e cioè quello delle origini. In seguito anche quella professionale espressa attraverso “l’essenza, la purezza e la semplicità dell’elemento”.
Il risultato è una reinterpretazione in modo autonomo sulla tela l’immagine storica dell’etichetta, codificandola con la cifra stilistica del bianco e nero.
La mia impressione? E qui non posso non raccontarvi la mia opinione come come fashionista. Fabrizio è riuscito a trasformare un’etichetta storica in una minuscola opera d’arte, che trasmette la passione, la raffinatezza e l’eleganza della famiglia che imbottiglia l’acqua che amo.