Non si può parlare di letteratura italiana senza citare il sommo Poeta, Dante Alighieri. Direi che la sua Divina Commedia è, forse, la più grande opera letteraria italiana che il mondo abbia mai conosciuto. È un classico che deve essere letto almeno una volta nella vita. Molti di noi è convinto che le sue spoglie riposino nella sua città natale Firenze e invece non è così, perché la tomba di Dante si trova altrove.
Quindi la tomba di Dante non si trova a Firenze?
Ebbene no, si trova a Ravenna. Quindi se qualcuno vi ha detto che Dante è sepolto nella città di Firenze, sappiate che ha sbagliato. Quella “tomba” che vediamo a Firenze è vuota. Non è altro che un memoriale a Dante che nacque nella città fiorentina. Ma perché c’è tanta confusione su questo tema? In realtà non si conosce bene la storia, che è molto più chiara di ciò che sembra. Nel 1321, quando Dante morì, la sua tomba doveva essere una semplice cappella, probabilmente un sarcofago, posto all’esterno della Chiesa di San Francesco. Nel 1483 Bernardo Bembo, che governava per conto della Repubblica di Venezia, procedette al suo rifacimento, commissionando allo scultore Pietro Lombardo il bassorilievo marmoreo con il ritratto di Dante. Proprio quello che vediamo all’interno della Tomba.
Il furto delle ossa di Dante
Nel 1519 il Papa Leone X ordinò che le ossa di Dante fossero trasferite a Firenze, ma i monaci francescani del vicino monastero le rubarono e le nascosero gelosamente per più di 300 anni (ben due secoli). E solo nel 1865 furono ritrovate per puro caso durante i lavori di manutenzione del convento adiacente la tomba. un muratore rinvenne casualmente in una parete del Quadrarco di Braccioforte una cassetta di legno, che l’intervento di un giovane studente, Anastasio Matteucci, salvò dalla distruzione.
Su di essa una scritta recitava
Dantis ossa a me Fra Antonio Santi hic posita anno 1677 die 18 octobris
(Queste le ossa di Dante da me collocate in data 18 ottobre 1677).
La tomba di Dante Alighieri e la zona del silenzio
Tra il 1780 e il 1782 fu costruito l’attuale mausoleo su volere del cardinal Luigi Valenti Gonzaga. L’architetto ravennate Camillo Morigia realizzò un tempietto neoclassico dalle linee essenziali e dal sobrio decoro. Sopra la porta troviamo lo stemma del cardinale che fece costruire la tomba. All’interno si trova una bara di pietra dove giacciono le ossa del grande poeta. L’epitaffio, scritto in latino, fu iscritto nel 1327 da un altro poeta italiano, Bernardo Canaccio. Sopra il sarcofago si trova il bassorilievo scolpito da Pietro Lombardo nel 1483. Alla base della tomba si trova una ghirlanda in argento e bronzo che fu posta nel 1921 per ricordare i 600 anni della morte di Dante. La lampada appesa sopra la tomba è bruciata con olio d’oliva delle colline toscane che viene offerto ogni settembre dal governo locale.
Zona del silenzio
Proprio accanto alla tomba di Dante c’è un lussureggiante giardino recintato. In questo giardino troverete un enorme tumulo ricoperto di viti dove le ossa di Dante furono tenute al sicuro durante la seconda guerra mondiale. A Ravenna quando si parla di ZONA DEL SILENZIO ci si riferisce a quella zona del centro storico posta attorno alla Tomba di Dante. Quest’area, frutto di una serie di interventi urbanistici condotti fra gli anni ’20 e ’30 del Novecento, si compone di alcuni dei monumenti più importanti legati alla memoria e al ricordo del Padre della Letteratura Italiana.Ci sono la tomba stessa, il Quadrarco di Braccioforte, gli Antichi Chiostri Francescani, il Museo Dante e la vicina Basilica di San Francesco.
Post in collaborazione con APT Emilia Romagna