Scopriamo la Valle d’Itria attraverso un meraviglioso itinerario che “toccherà” sei piccole e graziose città!
“Per la prima volta in Puglia sei comuni si uniscono per lavorare in sinergia e raccontare un insieme di costumi, abitudini e meravigliosi paesaggi, dove il colore predominante è il bianco.” E come inizia questo viaggio nella Valle d’Itria? Ovviamente con un volo, il cui arrivo è stato presso l’aeroporto di Brindisi. Clima quasi tropicale nonostante sia ottobre inoltrato e un calore umano che solo ritrovo nelle terre del sud d’Italia. Ciò che mi ha colpito in un primo momento? Ho avuto da subito la sensazione che questa sia la terra del sorriso.
Valle d’Itria: Un tour gastronomico alla scoperta del biscotto di Ceglie Messapica
La nostra scoperta della Valle d’Itria inizia nella cittadina di Ceglie Messapica . E proprio qui, sono stata ospite al Med Cooking School (succursale di ALMA) per il pranzo preparato dagli stessi studenti. Una meravigliosa scuola di cucina mediterranea che ha come location un vecchio ex-convento del seicento. La parte più emozionante? Il momento in cui abbiamo visitato questa fucina di grandi futuri chef (i ragazzi che concludono i loro studi in poco tempo trovano tutti lavoro). Ma soprattutto quando abbiamo assistito allo show cooking, tenuto da Stefania Gioia, per la realizzazione del biscotto cegliese.
Grande orgoglio (dovete provarli per capire il perché) di Ceglie Messapica.
Ma cosa deve essere realizzato questo biscotto? Il disciplinare indica che per essere considerato un biscotto cegliesse, è necessario che sia fatto con almeno il 60% di mandorle e marmellata di ciliegie di questa città. Il dato curioso? La ricetta originale è custodita solo da due famiglie del posto, una delle quali ci ha onorato svelandola durante lo show cooking.
E secondo voi potevamo andar via senza conoscere il centro storico? La chiesa dell’annunziata, le porte di Giuso o piazza Vecchia e quella del Monterrone Porticella, le abitazioni non terminate, le finestre attrezzate, la piazza Plebiscito e il castello ducale, sono solo alcuni dei meravigliosi luoghi che si possono visitare rimanendo estasiati ad ogni istante.
Valle d’Itria: alla scoperta dei trulli e della città di Alberobello
E siamo arrivati ad Alberobello, patrimonio Unesco, per “vedere e toccare” i trulli. E vabbè lasciatemelo dire visto che erano anni che desideravo visitare questo posto. Dal vivo é ancora più suggestivo questo borgo e devo ringraziare la nostra guida Franca Perillo che ci ha “traghettato” nella storia della città. Il momento più bello é stato la visita all’interno di un trullo allestito con mobili e a strumenti del passato! Ma anche scoprire il perché sono bianchi. Forse qualcosa già lo intuite, ma scommetto che non sapete che pitturarli di bianco, si dice “allattare le pareti e i muri”. Immagino le vostre facce in questo momento… Ma pitturate con il latte? Adesso vi racconto tutto quello che ho scoperto sulla calce e l’arte di “allattare”… State tranquilli!
Il latte di calce si ottiene diluendo la calce viva o spenta in semplice acqua ed uno dei fatti più interessanti é che ancora si usa lo stesso metodo non solo per restituire il colore bianco puro alle tipiche costruzioni della Valle d’Itria, ma anche per un’efficace azione disinfettante nei confronti di muffe e batteri. Inoltre si mantengono inalterate la caratteristica di traspirabilità della pietra naturale, indispensabile per evitare depositi di umidità e condensa.
Interessante? Più che altro direi che è sorprendente vedere come un’arte antica sia così attuale.
Valle d’Itria: ecco a voi Locorotondo e il suo “lungomare”
Terza città visitata della Valle d’Itria é Locorotondo. Una località che non solo sorprende per come sono state distribuite le strutture (il suo nome lo deve alla sua planimetria tonda), ma anche perché hanno creato spazi adibiti ad esempio al beach volley o alle passeggiate romantiche (avete capito perché “lungomare”?). Considerato uno dei borghi più belli dell’Italia, rimane impresso nei cuori di chi lo visita anche per la sua posizione strategica, visto che domina dall’alto il resto del paese e tutta la Valle d’Itria.
Cosa vedere in questa località? Io vi suggerisco di “perdervi” tra le pittoresche vie, cinte dai muri bianchi delle case, e rimanere impressionati dalla Cummerse. Ovvero gli antichi insediamenti abitativi, a pianta rettangolare e tetto spiovente fatto da tegole di roccia piatta.
Valle d’Itria: Martina Franca e il suo centro storico esteso e affascinante.
Siamo in provincia di Taranto e il suo nome Martina Franca é dovuto, prima di tutto perché i cittadini erano devoti a San Martino e poi perché, avendo una posizione strategica, in passato era porto franco. In Puglia é l’unico comune che ha creato degli itinerari consigliati e ben segnati per aiutare ai turisti nella visita della splendida città. Più di quaranta palazzi in stile liberty e rococò. La visita del palazzo Ducale é stata una delle tappe più belle di questo viaggio. Mi sarei persa molto volentieri tra queste sale dipinte a tempera da Domenico Carella nel 1776. La piazza Maria Immacolata semicircolare, ideata per fare il mercato, é un’altro “angolo” della città di Martina Franca che vi stupirà.
Ultima tappa di questa visita vede protagonista Rosso di Sera, la macelleria Cervellera, dove abbiamo fatto una degustazione del capocollo. La mia opinione? Pur essendo amante dei salumi piacentini, posso dirvi che merita davvero e non solo un’assaggio questo capocollo.
Valle d’Itria: Cisternino, il primo comune della Puglia ad essere borgo più bello dell’Italia.
Ci troviamo nella Murgia dei Trulli, in una splendida città che ha mantenuto il nome in dialetto delle stradine locali. Durante la visita di Cisternino abbiamo ammirato la chiesa madre che, osservando la sua facciata, sembra scontato rappresenti lo stile neoclassico. Ma non dobbiamo farci ingannare dall’esterno, perché all’interno troverete il contrasto dell’arte medioevale. Un bellissimo esempio di come due stili così diversi possono sposarsi perfettamente. L’opera più bella di Cisternino la troviamo appunto all’interno di questa chiesa. Si tratta della Madonna con Bambino e offerenti fratelli Longo di Stefano da Putignano, realizzata in pietra calcarea locale.
Cisternino rientra nel gruppo dei borghi più belli del Bel Paese ed è così suggestivo anche dal fatto che il suo cuore medioevale, rievoca un villaggio orientale. Dal punto di vista gastronomico, c’è una “cosa” che non potete non fare, ed è provare le famose bombette. Sono fettine di vitello semplici o ripiene di caciocavallo, arrotolate e infilzate allo spiedo.
Valle d’Itria: Ostuni e il mio “arrivederci alla Puglia unica e sorprendente”.
Ultima città visitata è stata Ostuni ed è stato anche il mio “arrivederci” a questa Valle che ha tanto da offrire a tutti quelli che verrano a visitarla. Questo è il momento in cui provo a rispondere a tutte le vostre domande raccolte sui social e questa volta ho deciso di farlo raccontandovi l’antico borgo, che appare in alto come un miraggio di luce bianchissima. La Valle d’Itria non si visita solo in estate, ma anche in autunno (e a quanto mi dicono pure in inverno) ha un suo fascino particolare. La gastronomia è solo una delle tante eccellenze che offrono questi sei comuni. Ciò che personalmente ho apprezzato di più è la qualità unica del calore umano percepito. Le persone che si fermano a parlare con i turisti e che spiegano, senza alcun interesse, a parte trasmettere amore verso questi posti, i dettagli dei monumenti o il perché degli usi e costumi.
Masseria il Frantoio: l’esperienza dell’ospitalità pugliese
La posizione strategica della Valle d’Itria permette ai visitatori non solo di soggiornare in luoghi tranquilli e rilassanti, ma di poter godere di una giornata al mare (e che mare) facendo pochi chilometri di distanza. Le strutture ricettive sono talmente varie, che la scelta è davvero in base alle nostre esigenze. Per farvi un esempio, vi racconto qualche dettaglio del posto dove ho soggiornato per quei quattro giorni. Si tratta della Masseria Il Frantoio ed è un gioiellino rappresentativo dell’ospitalità pugliese. Attenzione non si tratta di un hotel e meno ancora possiede un ristorante vero e proprio (nonostante la cucina sia degna di un locale di ristoro stellato). Ci troviamo in realtà a casa della nonna e il modo di ospitare la clientela è una vera filosofia di vita. Nata nel 1500, per 5 secoli è stata una fattoria di campagna, oggi invece è più che un hotel di Charme. Al suo interno troviamo un’azienda agricola Biologica immersa in un’atmosfera fuori dai tempi.
Vi lascio con una domanda semplice… Se, come dice don Armando (il padrone di casa della Masseria il Frantoio), la Puglia è tanto altro, cosa potrebbe essere il cuore (i sei comuni visitati) della Valle d’Itria? Per rispondervi, dovrò tornare!