Si è conclusa da poco l’edizione di luglio 2022 di AltaRoma. Una settimana della moda che lancia e promuove i giovani designer emergenti che si distinguono tra i brand del Made in Italy
Si sono spenti i riflettori sull’edizione estiva di AltaRoma, che dall’11 al 15 luglio ha animato la Capitale. Cinque giornate dedicate ai brand del futuro in passerella tra l’Ex Caserma Guido Reni e il Campidoglio, e l’affermazione di Showcase, giunto alla decina edizione, che ha visto per la prima volta tutti i designer selezionati – circa una settantina – esporre in contemporanea per tre giornate consecutive le loro collezioni negli spazi della Ex Caserma. I focus di quest’edizione SS 2023? Artigianato, genderfluid e mentorship, con il ritorno del concorso Who is on Next? – promosso da AltaRoma in collaborazione con Vogue Italia -, una serata-evento da fiaba, realizzata con il supporto di Roma Capitale, che ha visto i finalisti sfilare per la prima volta sulla Piazza del Campidoglio. Un concorso per talenti emergenti che nella giuria ha visto designer del calibro di Pierpaolo Piccioli e Alessandro Michele. “Roma è oggi la culla del nuovo made in Italy e della creatività”, afferma con certezza, la Presidente – da oltre 10 anni – di AltaRoma Silvia Venturini Fendi, nonché direttrice artistica degli accessori e della linea uomo per Fendi. “E’ la Roma Fashion Week degli sconosciuti che un giorno saranno noti”. La manifestazione ha pertanto consolidato il suo ruolo strategico dedicato alle nuove generazioni sia a livello nazionale che internazionale ma, per questo 2022, sostiene due importanti novità: un dialogo ritrovato con la città e un percorso che entro la fine dell’anno trasformerà Altaroma in una fondazione.
Showcase: inno all’artigianalità
Anche quest’anno AltaRoma si riconferma laboratorio del nuovo nella moda, per brand indipendenti e designer emergenti. Non solo Who is on next?, il concorso di scouting dedicato al Made in Italy, che in questa edizione ha premiato Setchu di Satoshi Kuwata, MOKOO di Bum-Mo Koo e Lessico Familiare di Alice Curti, Riccardo Scaburri e Alberto Petillo. Ad Altaroma c’è anche Showcase, progetto nato per connettere i giovani designer con buyer e giornalisti nazionali e internazionali, giunto alla decima edizione. 68 brand selezionati che hanno avuto l’opportunità di esporre tutti insieme contemporaneamente, per tre giorni consecutivi, e di conoscere e incontrare gli addetti ai lavori in transito negli spazi della ex Caserma Guido Reni. Tra i più curiosi Aza Lea con una collezione, nata dalla mente creativa di Marta Liberatori, dove ogni capo è frutto di uno studio approfondito di sperimentazione e ricerca modellistica con linee geometriche pulite e tessuti che esaltano il Made in Italy. Un minimal chic contemporaneo che trova il suo punto forza nella camicia, segno distintivo del brand, estremamente raffinata, nelle varianti smanicata in cotone e in georgette di seta o a manica lunga di chiara ispirazione settecentesca. La sua particolarità, oltre all’estrema eleganza dei tagli, è la linea enfatizzata del collo cha dà maggiore importanza a chi lo indossa. La sostenibilità è al centro della filosofia Muusa marchio umbro dei fratelli Luca e Monica Bertini, che ne è direttrice creativa. Volumi e stili di armonia orientale e la preziosità dei selezionati lini italiani, purissimo cashmere, Jaipur e argento 99,9 danno vita ad un prezioso viaggio sensoriale e stilistico. Forme e volumi di armonia zen ispirate alla danza. Ridare nuova vita ai capi, preservando la qualità dei tessuti, sviluppando il design e la funzionalità è il primo obiettivo di Francesca Marchisio. Ecco che da antichi corredi di famiglia in lino e cotone, “nascono” camicie, giacche, gilet e scialli, pezzi unici, particolari, che non hanno stagione. Le camicie da uomo dismesse si adattano a nuovi outfit e tagli con dettagli ricamati, perfette su gonne ampie realizzate con tessuti deadstock con scritte ricamate con patch di tessuti colorati di rimanenze.
Calzature e accessori cool
Di tendenza, le scarpe di Alessandra Milano, il brand di Alessandra Colombo, giovane milanese, ex studentessa di Marangoni e Polimoda. Le sue creazioni nascono a Vigevano e si chiamano come i più noti cocktail. E quelle di Le Mémoire, riletture moderne della collezione infinita di Maria Rosaria, nobildonna napoletana: giovani designer sono selezionati dalla nuora Tullia insieme al figlio Francesco, al fine di creare delle trendy pumps senza tempo. La collezione Las-Americas di Judith Saint Jermain si ispira ai colori che caratterizzano le lunghe spiagge delle Isole Canarie, in particolare la zona di Playa De Las Americas. Tacchi vertiginosi e ciabatte flat fanno parte della linea, dove primeggiano i materiali in vera pelle e in raso lucido. Unico e incredibile elemento iconico il ricamo proposto in più varianti colore che rende inconfondibile il marchio. Seducenti le ciabatte fucsia barbie-style perfette per un red carpet. E che dire delle borse? Quelle di Ni-Do, marchio nato nel 2018 dall’idea di due innamorati, Domiziana e Nicola: Bolla, per molte, è già un cult. Così come le bag “col leone”, la firma in ottone intagliato di Ledeff, nato da un’idea delle sorelle Barbara e Luigia De Felice. In tema di gioielli, a distinguersi Invaerso di Maria Clelia Scuteri, architetto e product designer romana, che lavora a mano la filigrana d’argento e rinfresca vecchi materiali di scarto.
L’esaltazione del fatto a mano e più valore all’eco-sostenibilità
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Testi e Foto: responsabilità di Rita Bossi