Come vivo la situazione Covid19 come blogger dopo dieci giorni? Vi racconto la mia esperienza dopo dieci giorni rinchiusa nella mia casa.
Da pochi giorni è iniziata questa esperienza che ci vede tutti costretti a cambiare la nostra vita. Onestamente non mi lamento del dover rimanere chiusa in casa per un periodo così lungo. Devo dire che amo starci e non pesa così tanto (o almeno per ora). Quello che invece mi indigna profondamente è vedere come altri italiani sono costretti a lavorare senza le precauzioni corrette. Come un’azienda importante ti obbliga ad andare al lavoro senza fornirti le mascherine o i guanti? Lavorare va bene, ma metteteci nella condizione di farlo in totale sicurezza. Perché mi soffermo su ciò e come faccio ad esserne certa? Persone importantissime della mia vita in questo momento devono garantire determinati servizi alla nostra società e non hanno neppure il minimo indispensabile.
Coronavirus: la mia vita ai tempi del Covid19 (esperienza personale)
Detto ciò vi racconto come la sto vivendo io personalmente! La vostra blogger Margaret Dallospedale (strano parlare in terza persona… Ma facciamolo visto che va di moda) vive in un continuo “su e giù di emozioni”. Mi spiego meglio, perché così potrebbe sembrare che sto affrontando una depressione forte (attenzione però che non escludo succeda dopo la fine di tutto ciò). Ogni mattina mi sveglio convinta che se penserò solo a “cose” positive, tutto andrà bene. Quindi la mattina tra allenamento e lavoro al computer, passa velocemente. A mezzogiorno circa però sono sopraffatta dall’angoscia che mio fratello medico stia rischiando la vita e nel pomeriggio inizio a piangere, perché mio marito deve guidare i treni obbligatoriamente. Il colpo di grazia lo ricevo dopo le diciotto quando ascolto il bollettino che riguarda i detestabili “numeri” legati al Covid19.
No! Non sono un esempio da seguire, anzi! Ma sui social cerco di mantenere sempre il sorriso, perché è ciò che meritano i miei lettori!