Lindos è una delle città storicamente più importanti dell’isola di Rodi e probabilmente l’escursione più interessante che si possa fare dalla capitale, Rodi. In effetti, la rilevanza storica è molto più antica di quella della capitale stessa, poiché fin dall’antichità classica faceva parte della triade delle città-stato dell’isola di Rodi (insieme a Ialisos e Cámiros). Fu solo nel 408 aC che le tre città-stato fondarono congiuntamente la città di Rodi nel nord dell’isola. La storia ci dice che Lindos fu fondata dai Dori, al tempo del re Tlepolemo, nel X secolo a.C. Insieme ai già citati Ialisos e Camiros e anche a Cnidus e Alicarnasso (isola della Caria) e Cos (nell’isola omonima) formarono quella che era conosciuta come l’Hexápolis dorica. La posizione strategica trasformò la città in un importante centro commerciale, che finì per fondare diverse colonie nel Mediterraneo. Alcuni dei luoghi più importanti da vedere risalgono a quel periodo. Specificamente parte dell’Acropoli.
Lindos: la cittadina “bianca” di Rodi
Con il dominio di Roma, la città di Lindos e soprattutto l’acropoli cambiarono, con chiese cristiane che sorgevano dove un tempo esistevano i templi pagani. Dopo la caduta di Roma, Lindos divenne parte dell’Impero Bizantino. Fu prima dell’arrivo dei Cavalieri Ospitalieri di Rodi e, in seguito, dei Turchi. In termini generali, possiamo dire che la visita comprende quattro luoghi: l’acropoli, la città bassa, la spiaggia e la baia di San Pablo.
Acropoli
Arrivando dalla strada che arriva dalla capitale di Rodi, ci rendiamo già conto che ci sono due elementi che definiscono la popolazione: un tumulo dove sorge l’antica acropoli e una bellissima baia dalle acque azzurre. Tra l’una e l’altra c’è la città bassa, con le sue case bianche, come è comune in Grecia. In questo tumulo che sovrasta la città, però, non troveremo solo i resti del classico Lindos, ma anche l’elemento più determinante che ci ricorda il passaggio dei Cavalieri Ospitalieri attraverso la città: la sua fortezza.
Si può salire alla fortezza a piedi (bisogna fare un po’ di attenzione, perché in alcuni punti il pavimento è abbastanza scivoloso) oppure a dorso di uno degli asini che aspettano i turisti per questo compito. A quanto pare l’Acropoli è considerata la seconda più importante della Grecia (logicamente la prima è quella di Atene), anche se è vero che gran parte dei resti che oggi possiamo visitare sono dovuti a restauri (anche ricostruzioni) effettuati fuori dagli italiani nel primo terzo del 20° secolo.
Tempio di Atena Linda
Apparentemente, il Tempio di Atena Linda era l’edificio più importante dell’Acropoli. Sarebbe stato costruito intorno al IV secolo a.C. Sorgeva su un plinto a cui si accedeva da una scala a pioli di soli 4 gradini. Rimane, come ricordo, parte della cella, con le sue colonne frontali, anche se è evidente che sono state completamente ricostruite. Un altro degli elementi classici che sono stati conservati nell’Acropoli di Lindos è una grande terrazza a cui si accede tramite scale. In alto troviamo venti colonne doriche della fine del III secolo aC. Questa terrazza, come un propileo, era disposta a forma di U, aveva una larghezza di 87 metri ed era decorata con 42 colonne doriche.
Ma, come vi ho detto, non troviamo solo rovine classiche nell’Acropoli di Lindos. Troviamo anche qui le rovine di quella che era la chiesa bizantina di San Juan e parte del Castello dei Cavalieri Ospitalieri di Rodi, che infatti è la prima cosa che si visita salendo le scale che danno accesso all’Acropoli. Visitiamo anche le mura esistenti, in realtà più antiche, risalenti all’epoca bizantina, anche se i Cavalieri Ospitalieri le restaurarono e le ampliarono.
Le spiagge di Lindos
Infine, ricorda che le viste dall’Acropoli valgono tanto quanto le rovine stesse. A nord si trova la spiaggia della baia di Lindos. E a sud, la Baia di San Pablo. Il secondo dei luoghi da vedere a Lindos è costituito dall’intera città bassa, che si trova ai piedi dell’Acropoli. È un vero e proprio brulicare di strade molto strette e pedonali, tutte. Più che cercare monumenti, qui si tratta di godersi l’angolo costoso, con i diversi edifici universalmente dipinti di bianco, e spesso con portici di accesso in pietra.
I più decorati corrispondono alle Case dei Capitani, che furono i ricchi armatori dei secoli XVII e XVIII. Tuttavia, oltre a vagare senza meta, c’è un monumento che deve essere visto a Lindos in modo essenziale. Mi riferisco alla Panagia o Chiesa della Vergine. Nonostante il campanile in pietra sia molto bello, è indispensabile pagare il biglietto d’ingresso per godere dei meravigliosi affreschi settecenteschi. Sebbene la chiesa risalga al 1300 circa, fu il Gran Maestro dei Cavalieri di Rodi, Pierre d’Aubusson, a restaurarla alla fine del XV secolo. All’interno ci colpiscono i mosaici di ciottoli del pavimento, così comuni nel Dodecaneso, ma in particolare l’iconostasi e gli affreschi delle pareti e della cupola.
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