Sebbene non fosse particolarmente diffusa, oggi la pratica di lavorare e studiare all’estero sta cominciando a interessare anche moltissimi studenti del Bel Paese. Oltralpe, infatti, è una pratica molto in voga. Sin dalla giovane età, ragazzi e ragazze tentano di trovare il loro posto nel mondo attraverso esperienze di studio e lavoro in un altro Paese, in grado di farli uscire dalla loro comfort zone.
Moltissimi studenti partono alla volta di università estere per mettersi in gioco in un ambito diverso da quello in cui sono nati e cresciuti; una sorta di sfida personale volta alla realizzazione dei propri sogni in un luogo in cui poter iniziare veramente da zero. Lo studio, comunque, potrebbe essere difficile da conciliare con una routine lavorativa, ma sentendo maggiori responsabilità e più autonomia alle spalle, i giovani più ambiziosi riescono a trovare la loro dimensione dopo neanche troppo tempo.
Ovviamente, si tratta di una scelta molto importante che, una volta iniziata, cambierà la propria vita per diverso tempo, anche qualora si stesse pensando di tornare a casa. Andare a studiare e lavorare all’estero è, per molti, il primo passo per la realizzazione personale. In questa guida, andremo a scoprire un po’ di consigli utili relativi all’esperienza.
Studiare e lavorare all’estero: come prepararsi
Ovviamente la pianificazione è importantissima quando si fa una scelta di vita di questo tipo e, per i più assennati, può durare mesi interi, se non anni. Se non si hanno le idee chiare riguardo il proprio percorso di studi all’estero o non si sa come muoversi nel mondo del lavoro in un Paese diverso dall’Italia, il consiglio è di dare un’occhiata alla piattaforma LAE EDU. Al di là di questo, è consigliabile scegliere se partire con un’agenzia, in modo tale da poter avere alle spalle un’organizzazione in grado di offrire assistenza dietro corrispettivo nell’affrontare le prime difficoltà nel nuovo paese.
Inoltre, occorre sapere quali movimenti richiedere. Si tratta di un aspetto da non trascurare affatto. Soprattutto se si viaggia verso mete extraeuropee, visti e passaporti sono fondamentali per non rischiare di rimanere a casa e rinviare la partenza. Prima ancora di partire, poi, è opportuno cominciare a costruire una rete di conoscenze, attraverso gruppi social e piattaforme dedicate che vi permetteranno di avere già qualcuno da poter incontrare e a cui poter chiedere aiuto una volta arrivati nella nuova realtà. Questi rapporti potranno essere coltivati di persona e sfociare in vere e proprie amicizie.
Altro aspetto importantissimo risiede nella conoscenza del mercato del lavoro locale, in modo da non brancolare nel buio e conoscere sin da subito le proprie possibilità. Occorrerà, poi, curare la propria immagine professionale attraverso un curriculum internazionale e dimostrando padronanza delle lingue, quantomeno dell’inglese. Il primo periodo, infine, potrebbe rivelarsi un po’ difficoltoso. Per questa ragione, è bene tenere da parte qualche risparmio da utilizzare nei primi mesi prima di percepire una vera entrata fissa proveniente dal lavoro.
Studenti lavoratori: ecco come orientarsi
Per gli studenti lavoratori la prerogativa è la flessibilità. Il proprio ruolo all’interno delle aziende in cui si andrà a lavorare dovrà tener conto, a livello di ritmi, con l’altro aspetto fondamentale del viaggio: lo studio. Per questo motivo, le occupazioni più convenzionali per i giovani all’estero risiedono nel mondo della ristorazione, nei ruoli di camerieri o receptionist di albergo o nel turismo, diventando guide, traduttori o organizzatori di eventi culturali.
Altre mansioni da non sottovalutare sono quelle relative all’insegnamento, magari della lingua italiana dando lezioni private. Infine, facciamo un appunto importante sul settore digital, che permette agli studenti di lavorare da casa e, essendo smartworkers, di poterlo fare anche con aziende provenienti dall’Italia.