Tra pochi giorni torno nella mia amata Basilicata e non potete capire quanto io sia emozionata. Torno in una terra che ha la capacità di caricarmi di energia pura e positiva. Pensate che dopo la mia prima volta in Basilicata, ci sono tornata cinque volte. Ma la prima non si scorda mai e lo sappiamo! Il viaggio che mi ha fatto innamorare di questa regione è stato quello alla scoperta delle Dolomiti Lucane. Uno dei momenti più belli della mia vita, infatti, ha visto come protagonista il volo dell’angelo.
Il volo dell’angelo? Per riappropriarsi dell’aria pulita, del verde dei boschi e del blu del cielo
Rispondo subito alla vostra domanda (che già l’immagino)… No, non rifarò il volo dell’angelo in quest’occasione, ma ci tenevo a raccontarvi che finalmente ha riaperto per una nuova ed entusiasmante stagione (la quattordicesima). Pensate che si tratta del primo impianto italiano a moto inerziale ed è il più lungo di Europa. Si vola a 120 chilometri orari lungo un carrello, che scorre lungo un cavo d’acciaio (collegato alle due estremità opposte dei due paesi) e due sono le stazioni di “partenza e arrivo”, posizionate a diversa altitudine, rispettivamente di 118 e 130 metri.
- La prima, detta di San Martino, parte da Pietrapertosa (la stazione di lancio è quasi nel cuore del paese, a metà della scalinata che porta al castello arabo-normanno e la quota di partenza supera i 1000 metri) e arriva a Castelmezzano (quota di arrivo 859 mt) dopo aver percorso 1415 metri e raggiungendo una velocità massima di 110 Km/h.
- La linea Paschiere, invece, permette di lanciarsi da Castelmezzano (il punto di partenza si raggiunge con una camminata di 20 minuti, in un ambiente selvaggio e incontaminato; quota di partenza 1019 metri) e arriva a Pietrapertosa (quota di arrivo 888 metri), su una distanza di 1452 metri!
Si può volare sia da soli (gli avventurosi devono avere almeno 16 anni) che in due, ma io vi consiglio di fare quest’esperienza in solitudine!
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