Torniamo a Merano e nei suoi dintorni, ma questa volta per raccontarvi i posti dove deliziarvi con la cucina tipica della zona!
Ebbene sì, è già passato quasi un mese dal mio viaggio in Alto Adige, ma la voglia di tornare ed immergermi in quella meravigliosa natura non mi abbandona. E probabilmente non andrà mai via, per questo ho deciso che in agosto “scapperò” di nuovo e andrò a visitare nuovi angolini di questa terra che a mio parere è magica. La volta scorsa vi ho raccontato cosa fare, se desiderate vivere un’esperienza che alimenti la vostra anima e vi metta in stretto contatto con la rigogliosa natura per farvi ritrovare voi stessi. Oggi invece voglio svelarvi i posti di Merano e dintorni, dove alimentare tutti i nostri sensi e non solo il gusto. Perché parlo di tutti i sensi? Perché ogni luogo dove mi sono fermata a mangiare, l’ho gustato con la vista, l’olfatto, il tatto, l’udito e il gusto. Quattro luoghi, tra cui tre ristoranti molto diversi tra loro e un hotel vegetariano.
Dove mangiare a Merano e dintorni: quattro posti meravigliosi e tutti diversi fra loro, ma con una costante “rendere felici gli ospiti”.
Via avevo detto che in quei tre giorni che ho trascorso a Merano e dintorni, ero alloggiata al Hotel Vimea. Ma non vi avevo ancora detto che si tratta del primo hotel BIO e vegano in Italia. All’inizio non avevo un’idea molto precisa di cosa mi dovevo aspettare, perché era la mia prima esperienza. Ma la verità è che ero curiosa e sono stata felice di accettare questa proposta. La mia esperienza è legata soprattutto alla colazione, ma ho potuto chiedere agli ospiti le opinioni delle cene e tutte sono state molto positive. La colazione al Vimea è soprattutto ricca di varietà e non mancano le sorprese. Ad esempio io mi sono innamorata della focaccina vegetariana e del patè di legumi che ancora mi sogno. Anche per chi non è vegano, come me, ma vuole avvicinarsi a questa ideologia, l’hotel Vimea è un’ottima opzione.
Il ristorante stellato Kuppelrain, dove Jörg Trafoier e Sonya Egger vi accompagneranno in un viaggio sensoriale alla scoperta della Val Venosta
Mi avevano detto che mangiare in questo ristorante sarebbe stato il miglior modo per conoscere la Val Venosta e devo dire che è vero. Siamo stati “guidati” in quest’esperienza direttamente dallo chef in persona e da sua moglie, che ci hanno consigliato ogni piatto e vino da abbinare. Da Kuppelrain ogni dettaglio è curato fino al minimo particolare e lo si vede (e si gusta) dal fatto che ogni piatto ha sapori ben distinti. Non saprei dire cosa ho amato di più, dal pane fatto in casa, al burro aromatizzato. Il suo speck che ancora mi sogno o forse l’arista di maialino arrosto con gamberi in crosta di speck. Non, non so dire quale sia stato il mio piatto preferito, ma so che ritornerò per scoprire anche il bistrot a pranzo. E la sorpresa che non ti aspetti? Sì, c’è anche questo! I dolci creati con amore dalla figlia dello chef che già si capisce che nel DNA ha tutto ciò che serve per essere la migliore. Il regalo più bello che ho ricevuto quella sera è stato il libro di Jörg Trafoier e Sonya Egger, che custodisco gelosamente.
Il ristorante Onkel Taa, dove la chef Janet sarà in grado di risvegliare i vostri sensi con le spezie, i fiori e le erbe che coltiva nel suo orto “segreto”.
Definirlo solo ristorante sarebbe un sacrilegio! Appena entri ti senti come se fossi entrato all’improvviso in una favola… sì, la favola della principessa Sissi. Il ristorante Egart Onkel Taa si trova nei pressi dell’antica stazione termale di Egart. La specialità della casa? Le lumache, ma queste non solo si mangiano, perché quello che non vi ho detto ancora è che siamo nel regno di una famiglia di geniali artisti. Janet non posso chiamarla solo chef, ha un’aurea magica capace di incantare i commensali. Mi ha svelato che il suo segreto sono le spezie, i fiori e le erbe che coltiva lei stessa, ma io ho il sospetto che non mi abbia rivelato tutta la verità. Secondo me… il vero ingrediente segreto dei suoi squisiti piatti è la passione! Passione che ho trovato anche nella sua mamma e nella sua dolcissima figlia. Tre generazioni di donne pronte a continuare a conquistare il mondo. Avrete capito che si mangia benissimo, vero? Io ho ricevuto in dono un prezioso sale spezziato preparato da Janet in persona che uso solo per i piatti più importanti.
K.u.K. Museo Bad Egart:
E all’interno di questo meraviglioso ristorante si trova un vero tesoro di museo grazie al Cavaliere Karl Platino, padre di Janet e a grande appassionato degli Asburgo. Il “K.u.K. Museum Bad Egart” raccoglie tantissimi ricordi della dinastia Asburgo e soprattutto quelli dell`Imperatore Francesco Giuseppe I. e della famosa Sissi. E’ necessario trascorrere almeno tre ore (purtroppo io non avevo tutto quel te,po) per capire cosa è stato in grado di fare Onkle Taa in cinquant’anni di ricerca. Il mio pezzo preferito? Non saprei anche se un guantino della principessa Sissi mi è rimasto impresso, così come la fonte da cui sgorga l’acqua delle terme e le fotografie antiche.
Trattoria Schlosswirt, ai piedi del castello Juval, per conoscere la vera tradizione culinaria della meravigliosa regione Alto Adige
Infine un posto che mi è rimasto nel cuore per il sorriso di chi ci ha seguito in questo pranzo tranquillo immerso sempre nella natura. La trattoria Schlosswirt è perfetta se volete gustare i piatti tipici, come i canederli in brodo. Io non scorderò un dolce tipico che spero di riuscire a ricreare di nome srhneemilch, ovvero il latte di neve. E per dimostravi l’ospitalità incredibile di questa terra, vi dico che sono tornata con delle tisane buonissime che bevo quando sono nella tranquillità del mio studio.
Ancora una volta il mio ringraziamento va al IDM sudtirol – Alto Adige e alle padrone di casa Elisa e Christine. Su Glamour Italia la prossima settimana vi racconterò tutto del Kneiip.